La città romana di Pupput si trova a sud di Hammamet, in un luogo chiamato Souk el-Abiod, tra i wadi Temad a nord e Moussa a sud. È stato identificato a metà del XIX secolo. Allo stato attuale della ricerca, nessun resto punico sembra essere stato segnalato nel sito di Pupput stesso. Fino alla fine del II secolo, Pupput era un semplice villaggio [vicus] dipendente da Cartagine. Fu l’imperatore Commodo che elevò la città al rango di colonia romana tra il 185 e il 192. Un’iscrizione latina, datata tra il 314 e il 323, dà il titolo della città Colonia Aurelia Commoda Pia Felix Augusta Pupput. Pupput deve questa promozione all’illustre giurista Publio Salvio Iuliano, nativo di Hadrumete (Sousse), proconsole d’Africa tra il 161 e il 169 e patrono della città nel 168-169, come indicato da un’iscrizione latina di Pupput. All’inizio del XX secolo, l’antico sito era molto esteso; diversi resti sono stati riconosciuti: campidoglio, templi, teatro, anfiteatro, terme, diverse cisterne private, acquedotto, cittadella bizantina, ecc. L’urbanizzazione galoppante, durante gli anni sessanta, e la pressione degli imprenditori alberghieri impedirono la conservazione dell’intero sito. In seguito alla costruzione di unità alberghiere negli anni ’60, il sito fu oggetto di numerosi scavi per salvare ciò che restava dell’antica città di Pupput. Oggi il parco archeologico, che si estende per circa 4 ettari, contiene una zona residenziale, situata in riva al mare e due complessi termali. Il visitatore apprezzerà, in particolare:
– La casa del triclinio in bianco e nero (fine II secolo – inizio III secolo) con il suo peristilio la cui parte centrale è occupata da un viridarium (giardino) in cui si arrotonda una vasca di fronte ad una grande sala cerimoniale la cui composizione del mosaico indica la sua funzione di sala da pranzo che era dotata di tre letti da tavolo (triclinio).
– La casa del peristilio figurato (IV – V sec.) che deve il suo nome ad un dipinto musivo che riproduce a terra l’ombra proiettata dalle colonne del portico che la circondano. Il centro del peristilio è decorato con un faro illuminato, un augurio di felice navigazione. L’angolo nord-est del peristilio conduce a piccoli bagni termali privati.
– La costruzione del Satiro e della Ninfa (seconda metà del IV secolo) parte della quale era riservata ad uso residenziale, e l’altra parte era dedicata all’artigianato. Uno dei due ingressi a questo edificio è monumentale: era incorniciato da due basi di colonne. L’edificio deve il suo nome ad un dipinto figurativo raffigurante un satiro che provoca una ninfa.
A poca distanza, a nord del sito archeologico, si trova la grande necropoli di Pupput, di cui si è conservata solo una parte. La datazione delle sepolture scavate nel 1400 permette di localizzare l’occupazione della necropoli tra la fine del I secolo e il VI secolo.